Terriccio per piante acidofile: qual è il terreno ideale?

Correttivo per acidofile PH5Parlando di terriccio per acidofile, è importante sapere che sono piante che amano il terreno con una reazione "acida", ossia con un pH inferiore a 6,5.

In natura le acidofile vivono nel sottobosco, in terricci costituiti da fogliame o da altro prodotto in decomposizione. Da questa loro origine deriva la necessità di essere coltivate in un terriccio apposito, appunto a pH acido.

Diversamente, potrebbero presentare alcuni disturbi dovuti alla difficoltà di estrarre il ferro necessario al loro sviluppo da un terreno con pH elevato. 

Pertanto, tenendo presente che il substrato dei giardini solitamente ha un pH vicino al neutro, nel caso in cui decideste di avere delle acidofile nel vostro giardino, sappiate che non si accontenteranno di un terreno qualsiasi: dovrete aver cura di procurare loro il giusto terriccio a pH acido, oppure di aggiungere al terriccio utilizzato un correttivo a base di zolfo, specificamente studiato per acidificare il terreno.

Piante acidofile: quali sono?

L’elenco delle piante acidofile è lunghissimo, sono veramente tante e anche di specie apparentemente molto diverse fra loro.

Piante acidofile: quali sono?
  • piante da fiore come la camelia, l’azalea, l’ortensia, la mimosa, la magnolia, la gardenia, l’ibiscus, la bougainvillea, i gigli e le calle;
  • alberi come: l’acero giapponese, il lauro, la betulla e il liquidamber;
  • arbusti come il mirtillo;
  • rampicanti come l’edera, il gelsomino e il glicine.
  • piante da siepe come il bosso e l’oleandro.
  • anche molti alberi di agrumi (come limoni, pompelmi e mandarini) prediligono un terreno a pH tendenzialmente acido.


Caratteristiche delle piante acidofile

Correttivo acidofile ericaSono piante perenni, ideali per gli amanti dei fiori perché dotate di magnifiche chiome o di fioriture abbondanti, colorate e scenografiche, perfette per creare bordure e arricchire aiuole.

La fioritura avviene, per la maggior parte di esse, in primavera o in estate, ma esistono acidofile che fioriscono anche in autunno come la bellissima e popolare Camelia Japonica, le cui corolle sbocciano da ottobre fino a gennaio o la coloratissima Azalea o altre varietà di Camelia che addirittura iniziano a fiorire a dicembre, mantenendo i fiori fino a febbraio.

Vanno protette dal freddo invernale, soprattutto se coltivate in terra, proteggendo le radici con un’adeguata pacciamatura in corteccia di pino o foglie secche.

In caso di coltivazione in vaso, sarà opportuno rivestire i vasi con fogli di polistirolo o, meglio, con isolanti naturali come cartone o paglia e trasferirli in una zona riparata del terrazzo o della veranda.

Pur temendo il clima rigido, preferiscono un’esposizione al sole moderata, quindi vanno tenute in zone d’ombra o mezzombra.

Vanno sempre potate in primavera, in corrispondenza della ripresa vegetativa e da questo momento in poi avranno maggiormente bisogno di essere irrigate.

Il terreno va tenuto sempre leggermente umido, oltre che acido, soprattutto man mano che la temperatura dell’aria aumenta.

Perché crescano e si sviluppino in modo ottimale, nel terreno non devono esserci ristagni, quindi dovrete aver cura di irrigarle poco e spesso.

Se le coltivate in vaso, sempre al fine evitare ristagni d'acqua, adottate qualche semplice accorgimento: per la messa a dimora scegliete vasi in materiale poroso come la terracotta, che permette alle radici di respirare.
Inoltre, osservando il colore del vaso all'esterno, più o meno scuro, visivamente avrete indicazione circa il grado di umidità del terriccio contenuto all'interno: in questo modo saprete quando è il momento di dare l’acqua alla pianta.

È importante anche predisporre sul fondo del vaso uno strato drenante, ad esempio, di argilla espansa (facilmente reperibile in commercio) o di pomice: per vasi piccoli basterà poco materiale posto sul foro di sgorgo del vaso, per vasi grandi è meglio collocare un drenaggio più spesso, di circa 7 cm.

Fate anche in modo che il vaso non poggi tutto sul suolo e quindi disponete ai margini di esso due mattoni in terracotta che creino un corridoio dove l’aria possa circolare permettendo la corretta ossigenazione della pianta.

La concimazione va fatta in inverno e rilascerà i nutrienti necessari fino ai mesi estivi. Se necessario, può essere ripetuta nel mese di aprile, dopo la potatura.

Soprattutto, è di fondamentale importanza assicurare alle vostre acidofile un terreno che sia sufficiente acido, cioè che abbia un pH inferiore a 6.

Terreno ideale per le piante acidofile

correttivo-acidofile-azaleaMa perché il terreno acido è così importante per questo tipo di piante?

Il potere assorbente di un terreno dipende dal suo pH, il quale può avere effetti differenti sulla salute e sulla crescita delle piante, a seconda della specie a cui appartengono.

In genere le piante prediligono un pH tendente al neutro, cioè compreso tra i valori di 6/7,5, ma alcune piante, come le acidofile, crescono meglio in terreni con valori di pH inferiori a 6.

Poiché, infatti, le caratteristiche del substrato influenzano l’assorbimento degli elementi nutritivi, le acidofile, per loro natura, assimilano meglio ferro, zinco e rame se il pH è basso.

Diversamente, possono risentire della mancanza o della non corretta assimilazione dei nutrienti ed il più chiaro segnale della loro sofferenza è l’ingiallimento delle foglie, oltre alla perdita di vigore.

Il primo passo da compiere, quindi, è quello di misurare il pH del terreno dove volete coltivare le vostre acidofile.

Eseguire questa misurazione è molto semplice: basta prelevare un campione di terriccio dal vostro giardino e metterlo in acqua demineralizzata, quindi inserite in questa miscela una delle specifiche cartine al tornasole che si trovano in commercio. Il colore della cartina indicherà la misura del pH del terreno dove volete piantare le vostre acidofile e, nel caso in cui il pH individuato non fosse abbastanza acido, dovrete provvedere a correggerlo, portandolo al grado ottimale di acidità.

È importante tenere a mente che le operazioni di correzione del pH vanno ripetute nel tempo in maniera costante, per evitare che il terreno perda l’acidità e torni ad essere alcalino o neutro.

Piante acidofile: come acidificare il terreno?

Esistono rimedi naturali per aumentare l’acidità di un terreno, come l’utilizzo dell’infuso di caffè o dei suoi fondi, o di alcuni succhi come quello d’arancia o di limone o di pomodoro.

Ci sono poi rimedi più "professionali" come la pacciamatura acida fatta con segatura di abete e foglie di quercia.

Molto utilizzato anche il lupino macinato, un prodotto naturale, di origine vegetale al 100%, ottimo come concime a lenta cessione di azoto (che contiene in grande quantità), ma adattissimo anche per stabilizzare a lungo termine il pH di un terreno e che, nel nostro caso, sarà utile per mantenere costantemente il terriccio al giusto grado di acidità.

Esistono poi efficaci prodotti correttivi a base di zolfo al 50%, di esito sicuro perché specificamente formulati per creare l’ambiente acido ideale per le vostre piante.

Attenzione all'irrigazione: se l’acqua con cui innaffiate il vostro giardino è calcarea (come spesso lo è l’acqua di rubinetto), il suo utilizzo farà innalzare il pH del terreno, vanificando i vostri sforzi per acidificarlo.

Meglio utilizzare acqua distillata, acqua di pozzo o la preziosa acqua piovana: quando la natura provvede a innaffiare il vostro giardino, voi provvedete a raccogliere l’acqua piovana in grandi contenitori e tenetela da parte per irrigare quando serve.

In mancanza, potete comunque usare anche l’acqua di rubinetto, avendo però cura di addizionarla con succo di limone o di aceto bianco, in proporzione di un cucchiaio per litro d’acqua utilizzata.

Come va utilizzato il prodotto correttivo per il terreno delle piante acidofile?

Abbiamo visto che le acidofile possono appartenere a famiglie botaniche anche molto diverse fra loro, ma tutte hanno in comune una caratteristica: la difficoltà a vegetare in terreni a pH alto o ricco di calcare o dove l’acqua di irrigazione è dura.

Per questo, nella coltivazione di piante acidofile è indispensabile usare prodotti correttivi del pH, riportandolo a valori non superiori a 6.

Il valore ideale per le acidofile è un pH 5, perfettamente acido.

Se poi un prodotto correttivo contiene zolfo, come pH5 specifico per acidofile, il suo potere acidificante è garantito.

Questo prodotto è arricchito con microelementi utili alle piante acidofile, essendo composto al 50% di zolfo miscelato a sostanza organica ed è proposto in forma di pratico pellet, idoneo e funzionale al rilascio graduale, nel terreno, delle sostanze in esso contenute.

Un prodotto a base di zolfo è, infatti, il rinverdente acidificante per elezione.

Quindi, una volta addizionato al terreno rilascerà lentamente e gradualmente lo zolfo (dalle note proprietà acidificanti), mantenendo stabilmente il pH del terriccio al grado di acidità ottimale.

Utile per ogni tipo di coltivazione, è particolarmente indicato per le acidofile, che sappiamo necessitano, per una corretta e sana vegetazione, di un terreno che si mantenga costantemente acido.

Le sue proprietà favoriscono l’assimilazione dei nutrienti necessari per una corretta vegetazione, evitando gli inconvenienti e i disturbi che possono derivare alla pianta da una carenza di minerali.

Le modalità di utilizzo di un prodotto come pH5 sono molto semplici: basta spargerlo sul terreno da trattare, interrare leggermente e irrigare.
Per piante in vaso è sufficiente un cucchiaio colmo di prodotto per 5 litri di terriccio; per la coltivazione a terra si utilizzano da 1 a 3 bicchieri per pianta, a seconda della grandezza della pianta stessa.

Il trattamento va ripetuto ogni 3 mesi.