Lupini macinati: cosa sono e a cosa servono?

Avete bisogno di fertilizzare piante ornamentali e fiori, comprese ortive e agrumi attraverso un fertilizzante vegetale? In questa guida andremo ad analizzare ed approfondire gli effetti di concimazione dei lupini macinati. Andremo a conoscere quali sono le piante consigliate per questo tipo di concimazione, insieme a quale profondità collocare il lupino macinato e in quali dosi.

Cosa sono i lupini macinati?

I lupini macinati sono ritenuti un eccellente fertilizzante in particolare per le piante acidofile e per gli agrumi. Gli effetti fertilizzanti sono riconosciuti anche per quanto riguarda le piante ortive annuali, biennali o perenni.

A differenza dei concimi naturali organici, come il guano e lo stallatico, i lupini macinati sono completamente naturali, di origine vegetale e nascono grazie alla triturazione dei frutti del Lupino bianco italiano, il quale viene coltivato non solo per la produzione dei suoi frutti ma anche come pianta da sovescio.

Ma di quale composizione è dotato il frutto del lupino? Possiamo dire che il lupino secco, che è un frutto alla pari del fagiolo, del pisello e della fava, è ricco di azoto, quindi quando viene impiegato come concime a lento rilascio è in grado di ottimizzare la crescita delle piante migliorandone le caratteristiche biologiche e fisiche.

Concimazione con i lupini

Il periodo migliore per effettuare la concimazione tramite i lupini macinati è sicuramente l'inizio della primavera, quando le piante ornamentali e quelle da frutto si trovano nella fase di risveglio dopo il periodo di riposo invernale.

La concimazione attraverso questo fertilizzante è la stessa di tutti i concimi granulari, in quanto va posizionato in corrispondenza dei piedi della pianta a livello superficiale rispetto al terreno. Prima di effettuare la concimazione è bene però lavorare il terreno, così da eliminare eventuali erbe infestanti per poi procedere alla collocazione del lupino. I microorganismi decompositori, che si trovano in corrispondenza della superficie del terreno, fanno in modo da rendere il lupino utile per le piante già dal breve periodo. Per accentuare il processo di decomposizione e di assorbimento può risultare utile annaffiare le varie piante.

Riguardo le dosi da impiegare per effettuare la concimazione è opportuno considerare il tipo di dimora. Per quanto riguarda le piantagioni che si trovano in pieno terreno è consigliabile disporre una quantità di lupini che si aggira tra gli 80 e i 120 grammi per metro quadrato di terreno. Invece, se si decide di effettuare una coltivazione in vasi, con il diametro che deve variare tra i 30 e i 50 centimetri, o in fioriere rettangolari, dalla lunghezza tra i 40 e i 60 centimetri, le dosi vanno dai 40 ai 60 grammi di lupini macinati.

Come abbiamo accennato in precedenza, i lupini macinati sono un concime completamente vegetale che viene utilizzato per correggere o migliorare il pH del terreno impiegato per coltivare. Infatti, le piante acidofile tendono a preferire un terreno di tipo acido. Le piante acidofile più note e comuni a livello domestico sono le diverse tipologie di ortensie, a partire dall'Hydrangea macrophylla per finire alle specie meno comuni, come l'ortensia rossa, bianca, blu, bicolore, rampicante e verde. A questa lista si aggiungono anche le diverse tipologie di geranio, come quelli pendenti e quelli verticali, insieme alle varietà che vengono ottenute attraverso gli incroci tra il geranio zonale e il geranio edera. Il rododendro è un'altra pianta che si presta alla concimazione del lupino, insieme a tutte le sue varie specie, come il ferrugineum, il rododendro hirsutum e l'arboreum, una bellissima pianta abbellita da grandi fiori dai colori tendenti al bianco e al rosso e il rododendro lutescens, con i suoi fantastici fiori dal colore giallo brillante. 

Abbiamo anche la camelia japonica, la camelia pitardii e la camelia sinensis, che sono delle piante ibride dotate di grandi fiori.

Ma quali sono gli agrumi che si prestano a questo tipo di concimazione? Possiamo dire che sono compresi tutti quelli più comuni come il limone, l'arancio, il mandarino e il pompelmo, dato che sono piantagioni che necessitano di concimazioni azotato per generare foglie e germogli. In caso di assenza di azoto nel terreno è possibile che si manifesti un ritardo della crescita, con delle problematiche nello sviluppo e un accrescimento generale che viene rallentato.

Anche per quanto riguarda gli agrumi le dosi dei lupini macini sono variabili in base al tipo di dimora che viene effettuata, quindi se in vaso o in piena terra. Ovviamente il dosaggio sarà maggiore nel caso gli agrumi vengono coltivati in piena terra. Riguardo le modalità di collocazione e il periodo in cui effettuare la concimazione valgono gli stessi consigli per le piante acidofile.

Come si concima l'orto con i lupini macinati?

Come accennato in precedenza i lupini macinati sono un concime vegetale che si presta ottimamente sia alle coltivazioni in vaso che alle coltivazioni in piena terra. È possibile utilizzarlo anche per piante perenni aromatiche come l'erba cipollina, la salvia e il rosmarino, dove sarà necessario somministrare una quantità di 50 grammi di lupino macinato all'anno.

Generalmente per far crescere e sviluppare piante annuali, biennali, ortive o perenni, messe a dimora in piena terra, è consigliabile impiegare 1 kg di lupini macinati per ogni 10 mt quadrati di orto. Comunque sia, è possibile conoscere il dosaggio giusto dall'etichetta presente nella confezione del prodotto, che di solito è in vendita nei garden center e nei centri agrari più forniti. Normalmente le confezioni tipiche di lupini hanno un peso che varia tra 1 e 3 kg, con il prezzo che cambia anche a seconda della provenienza del concime. Inutile dire che il concime biologico è più costoso rispetto a quello non biologico.

Il lupino bianco

I lupini macinati derivano dalla triturazione dei frutti del lupino bianco, una pianta che andremo ad approfondire in questo paragrafo. Il lupino bianco è una leguminosa coltivata sia per scopi alimentari, in quanto commestibile, sia per scopi ornamentali, grazie alla sua produzione di colorate infiorescenze.

Detto anche lupinus albus, il lupino bianco è una pianta perenne facente parte della famiglia delle Fabaceae, proveniente dall'America settentrionale. Si presenta con un apparato radicale piuttosto robusto, di tipo fittonante, con diverse ramificazioni e tubercoli apicali. La zona superiore del lupino è composta da degli steli verdi che possono raggiungere il metro di altezza.

Le foglie sono abbastanza lunghe e dotate di un peduncolo cilindrico e resistente. I fiori, che risultano grandi e piuttosto visibili, sono simili a dei piselli, che si raggruppano in lunghe infiorescenze e con il colore di questi che è comunemente tra un bianco-azzurrognolo. I frutti sono dei baccelli, che si formano generalmente in corrispondenza dei racemi.

I semi, ovvero i lupini, sono presenti in 3 o 6 in ogni baccello, con un diametro di almeno 15 millimetri e con colore tendente al verde. Quando avviene la maturazione dei lupini, quindi nel mese di luglio, cambiano coloro verso un bianco tendente al latte.

Usi e proprietà dei lupini

I lupini sono frutti commestibili, impiegabili anche a scopo alimentare. Sono commercializzati secchi oppure cotti sottovuoto. È possibile mangiare i lupini anche dopo averli raccolti, ma solo dopo averli bolliti e tenuti in acqua per qualche giorno.

Viene ricavata anche una farina dai lupini che risulta priva di glutine, rendendola adatti ai celiaci. Mentre i lupini tostati sono ipoglicemizzanti, ovvero particolarmente adatti per curare il diabete. Infatti, consumare circa 5 semi a giorni alterni oppure assumerli macinati come bevanda da bere, può avere effetti curativi o benefici sull'organismo. È possibile realizzare anche dei decotti a base di semi di lupino, in quanto risultano utile come diuretici, depurativi e stimolanti la digestione. Sul mercato esistono anche particolari impacchi con infuso di semi di lupini, che risultano decongestionanti e curativi per la pelle irritata, anche in caso di presenza di acne. 

I lupini sono tossici?

È importante sottolineare come i semi di lupino, che vengono impiegati a scopo alimentare, necessitano di trattamenti perché contengono una piccola percentuale di alcaloidi, che sono sostanze altamente tossiche sia per l'uomo che per gli animali.

La lupinina e lupaina sono le sostanze tossiche presenti nei semi, che ne danno il sapore amarognolo e che, se ingerite, possono provocare diversi sintomi, come dolori, vomito, reazioni allergiche, vertigini, nervosismo e depressione respiratoria. Per far perdere queste sostanze tossiche è bene bollire i semi o trattarli con la salamoia.

Interessante sapere come questa particolare piantagione veniva impiegata per scopi alimentari sin dall'antichità, parliamo del periodo dei Romani e dei Greci, grazie all'alto contenuto di proteine e di grassi di buona fattura. In Italia sono presenti diverse coltivazioni di lupini in diverse regioni, come la Puglia, la Campania, il Lazio e la Calabria.