Malattie più comuni delle piante: come riconoscerle

Anche la pianta più sana può essere vittima di malattie provocate da parassiti animali o vegetali come funghi, virus, batteri, acari, vermi, talpe, lumache ecc.
Per poter aiutare la pianta nel difficile momento della malattia, è necessario, prima di tutto, essere in grado di riconoscere i sintomi per poter procedere all’applicazione dei giusti ed efficaci rimedi. 

Minatrice serpentina

La minatrice serpentina degli agrumi è un lepidottero che solitamente vive sui citrus ma che è solita attaccare piante come leguminose, oleacea e salicaceae, è temuto negli agrumi e si nutre delle foglie scavando delle vere e proprie gallerie all’interno di esse. Si è da poco prodotta in Italia e in poche parole si tratta di una specie di farfalla di piccole dimensioni caratterizzata da una macchietta nera verso la parte finale della coda, e presenta ali di color argentato leggermente biancastre.
Le larve della minatrice serpentina arrecano maggiori danni alle foglie, facendole diventare deformi con classiche piegature del bordo che tendono ad arrotolarsi verso l’interno, spesso addirittura tendono ad ingiallirsi. Il limone e l’arancio sono le due piante di agrumi che subiscono più danni, ma può essere presente anche in molte altre piante. In linea generale, la comparsa della minatrice inizia in primavera fino alla fine dell’autunno. Per individuarla basta controllare le foglie e verificare se presentano delle forme sinuose tipiche delle larve che si presentano di colore giallastro e verde con lunghezza di circa 3 millimetri.
Per curare la pianta colpita da questa malattia, esistono molti rimedi biologici andando a minimizzare la presenza delle minatrici già dallo stadio di larve. Il modo migliore per combattere la lotta contro le minatrici è quello di usare un insetticida naturale a base di azadiractina (olio di neem). Si presenta come un principio attivo concentrato indicato in agricoltura biologica.

Mal bianco

Il mal bianco è un fastidioso fungo che colpisce quasi tutte le piante ornamentali, gli alberi da frutto e molte specie orticole. Si tratta di un fungo appartenente alla famiglia degli Ascomiceti che vive come parassita obbligato delle piante e si sviluppa in primavera e in autunno, cioè in quelle stagioni caratterizzate da un clima caldo umido. Il mal bianco colpisce molte piante anche diverse tra loro, arbusti da giardino, piante da fiore, piante ortive e alcune piante aromatiche. Le piante colpite da questa malattia si presentano con depositi farinosi di colore biancastro e di aspetto polverulento. Le parti della pianta soggette all’attacco da parte del mal bianco sono le foglie, i teneri germogli e i frutti in fase di accrescimento. Le aree colpite subiscono una decolorazione fogliare e la necrosi dei tessuti. In caso di attacchi gravi ed estesi, molte piante rallentano la crescita e deperiscono visibilmente, le piante erbacee come zucche, zucchine e le piante aromatiche e ornamentali, invece, muoiono soffocate nel giro di qualche settimana.
Come rimedio preventivo è utile posizionare le piante in posti soleggiati e luminosi, innaffiandole nei periodi di maggiore incidenza della malattia e nelle ore più calde del giorno. Quando l’infezione è in stato avanzato, bisogna ricorrere a prodotti antioidici come il rame. Esistono anche rimedi fai da te, molto indicati sono gli infusi a base di aglio e cipolla, l'estratto di ortica o, in alternativa, si può cospargere il bicarbonato di sodio sopra le foglie. 

Funghi

Le malattie fungine delle piante sono infestazioni parassitarie causate da funghi patogeni e si manifestano con sintomi rilevabili anche ad occhio nudo. Generalmente questi parassiti colpiscono le piante quando il clima è troppo umido e colpiscono le piante floricole, ornamentali da esterno e da interno, le piante da frutto e anche le piante aromatiche come salvia, prezzemolo, basilico e menta.
I funghi colpiscono praticamente tutte le piante, nell’orto, ad esempio, tormentano le zucchine, il pomodoro, il cetriolo e la melanzana. Nel frutteto colpiscono il pesco, l’albicocco, il melo, il fico, il limone, l’arancio e altri agrumi. Nel giardino colpiscono maggiormente la salvia splendens, la zinnia, l’impatiens, la calibrachoa, la petunia e il geranio, soprattutto quello imperiale.
Per poter intervenire tempestivamente, occorre riconoscerne i sintomi. Quelli più evidenti sono la decolorazione o il cambiamento di colore delle foglie, la presenza di macchie brunastre, l’accartocciamento e la perdita precoce delle foglie, il marciume delle radici e del colletto e i depositi polverosi biancastri o nerastri sulle foglie e sugli steli. Per prevenire l’insorgenza della malattia è necessario non bagnare le foglie quando si annaffia, non innaffiare la sera per evitare il ristagno dell’acqua sulle foglie, distanziare le piante tra di loro in modo da far circolare l’aria e favorire il soleggiamento delle parti più interne e asportare le foglie infestate con guanti da giardino. Le malattie fungine si possono eliminare anche facendo ricorso a rimedi biologici naturali come un antiparassitario all’aglio, al piretro, all’equiseto e all'ortica, un anticrittogamico all’aceto, al bicarbonato o al latte.

Cocciniglia

La cocciniglia è un nemico temibile delle piante e non è sempre facile scovarla. Si tratta di uno stretto parente degli afidi e in natura se ne trovano 7.000 specie. Questo insetto si riproduce per via sessuale attraverso la produzione di uova e si nutre della linfa dei vegetali. Un attacco di cocciniglia, a lungo andare, può portare all’indebolimento strutturale della pianta e con il tempo anche alla sua morte. È una malattia che colpisce la maggior parte delle piante, è in grado di colonizzare piante ornamentali, grasse, da appartamento, da giardino e alberi da frutto. Nel caso della cocciniglia cotonosa, il parassita sarà più facile da trovare per via della colorazione biancastra che creerà sui rami e sulle foglie. Durante l’infestazione, questo parassita produce la melata, una sostanza zuccherina che attira parassiti e funghi. I danni maggiori sono causati dalle femmine di cocciniglia che perforano le foglie da cui si nutrono, per questo essere tempestivi è fondamentale per salvare la pianta. Essendo insetti microscopici non è semplice rendersi conto della loro presenza ma, ci sono alcuni accorgimenti grazie ai quali sarà possibile scovarla. Il primo è l’ingiallimento, la comparsa di macchie e il raggrinzimento del fogliame. Anche la presenza di formiche può essere un campanello d’allarme. Questi insetti si adattano in ambienti caldi e secchi quindi i mesi estivi saranno quelli più a rischio.
La prevenzione è fondamentale, ma se non dovesse bastare, un ottimo rimedio è l’olio di neem, una sostanza che soffoca i parassiti

Afidi

Gli afidi sono una grande famiglia di insetti patogeni delle piante. Ne esistono circa 4.000 specie e di queste, circa 250 sono considerate dannose per le coltivazioni agricole e forestali. Sono lunghi da 1 a 10 mm e sono i parassiti più temuti in agricoltura. Hanno un apparato boccale pungente-succhiatore, attraverso il quale perforano la superficie di foglie, rami e germogli per succhiarne la linfa. Mentre succhiano la linfa emettono un liquido zuccherino, detto melata, che cade su foglie e fusti. La malattia attira altri insetti, come api e formiche. Le infestazioni da afidi si combattono con insetticidi specifici o ad ampio spettro, quando l’infestazione è già manifestata. In agricoltura biologica si combattono introducendone i predatori naturali come le coccinelle che si cibano di afidi o piccole vespe. Le specie più facilmente riscontrabili di afide sono: Myzus persicae, afide verde del pesco e del tabacco; Toxoptera aurantii, afide nero dell'arancio; Brachycolus heraclei, afide del sedano; Aphis fabae, afide dei piselli; Macrosiphum rosae, afidi delle rose; Cinara cedri e Cedrobium laportei, riscontrabili sulle conifere del genere cedrus; Cinara cupressi, presente su varie specie di cipressi.

Un altro rimedio che si è verificato molto efficace per contrastare questo parassita, è l'Olio di Neem abbinato al sapone molle, o al sapone di marsiglia, per rinforzare l'effetto dell'olio.